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The Transformative Power of Art and Ideas

Fresco Portraits by Fabrizio Ruggiero

Limonaia di Villa La Pietra, New York University, Florence

26 April -15 June 2017

 

 

 

 

 

La mostra The Transformative Power of Art and Ideas, organizzata da La Pietra Dialogues, New York University Florence, è stata inaugurata il26 aprile 2017 a Villa La Pietra (Via Bolognese 120) e rimarrà aperta fino al 18 giugno 2017 (su prenotazione a lapietra.reply@nyu.edu). 

La prima sezione della mostra allestita nella Limonaia di Villa La Pietra rende omaggio a nove artisti e intellettuali che hanno messo il loro talento visionario e creativo al servizio della giustizia sociale, dell’uguaglianza e della dignità.

La seconda sezione della mostra all’interno di Villa Sassetti è centrata sull’impatto di due artisti, Marcel Duchamp e Vasilij Kandinskij, che, all’inizio del ventesimo secolo, hanno influenzato in modo decisivo l’arte che si definirà moderna. I due ritratti si fronteggiano in dialogo l’uno con l’altro e con gli altri ritratti di Ruggiero esposti nella Limonaia.

Fabrizio Ruggiero si è ispirato alle opposte visioni dell’impulso creativo, mentre Duchamp fu il pioniere e il precursore dell’arte concettuale, Kandinskij aprì la porta all’arte astratta e alla pittura analitica. 

Nelle parole di Plinio il Vecchio, “l’arte della pittura nacque dal tracciare i contorni dell’ombra della figura umana, che è la linea di confine fra luce e ombra, fra conosciuto e sconosciuto, fra ordine e caos”. Per Ruggiero l’arte di dipingere è un processo per sviluppare  consapevolezza della realtà che ci circonda di-segnando la linea di confine fra gli opposti. Dipingere è un middle path nella ricerca di equilibrio tra arte concettuale e astratta, tra Duchamp e Kandinskij. 


 

 


Secondo Fabrizio Ruggiero l’antico linguaggio pittorico dell’affresco “rappresenta il medium ideale per ritrarre il volto umano”. Ogni ritratto diventa una mappa che guida l’osservatore nel paesaggio profondo dell’anima. Gli strati sovrapposti di sabbia e tinte danno una tessitura tridimensionale alle opera che Ruggiero ama chiamare “effigi”. La parola effigie, dal latino   effingere  “rappresentare in rilievo”, evoca una dimensione sacrale dell’immagine ma anche il suo modo di dipingere con strati di tinte molto spesse.

Questi ritratti sono stati esposti per la prima volta nel giugno del 2015, all’interno della campagna “Time for Global Action” nel palazzo  del quartier generale delle Nazioni Unite a New York per celebrare il settantesimo anniversario della firma della Carta delle Nazioni Unite.

 

 Joan Baez (USA)

 

 

Jiddu Krishnamurti (India)

 

Miriam Makeba (Sud Africa)

Edgar Morin (Francia)

Sebastiao Salgado (Brasile)

Wole Soyinka (Nigeria)

Gong Li (Cina)

 

   Malala Yousafzai (Pakistan)









Il progetto Ideas, People, Change di cui la mostra fa parte è stato coordinato da Davide Lombardo, NYU Florence.